Il filo rosso

Riflessioni pensando a Valerio

  • Alessandro Lauro*

    Forse non è del tutto prudente commentare un comunicato dell’Ufficio stampa della Corte costituzionale. Per quanto preciso e circostanziato, si tratta di un atto che non può dare pieno conto delle implicazioni, delle sfumature di ragionamento che la Consulta trasfonderà nella sua sentenza.

    C’è però un elemento che pare assai rilevante e del tutto inconfutabile: la Corte ha […]

  • Adriana Apostoli[1]

     

    Nel saggio “Guerra, diritto, costituzione” (1999), scritto all’indomani dell’operazione Allied Force della NATO nei territori della ex Jugoslavia, Valerio Onida evidenzia come l’utilizzo delle azioni militari per il ripristino dell’ordine internazionale abbia costretto «i giuristi a porsi nuovi interro […]

  • Andrea Piraino*

    1.- Per svolgere il ragionamento indicato dal titolo di questa riflessione, mi sembra imprescindibile partire dal  regionalismo  nato  in Sicilia con il Regio Decreto Legislativo n. 455 del 15 maggio 1946. E, poi, anche nelle regioni Sardegna, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige ed infine nel Friuli Venezia Giulia. Il tutto confermato dalla Costituzione Repubblicana e dalle prime Leggi costituzionali entrate in vigore nei primi mesi de […]

  • A cura di Marco Onida

    Quella che segue è la trascrizione di un’“intervista” – o meglio, di una chiacchierata, del tutto informale, fra un padre e un figlio (per questo accompagnata da qualche espressione talvolta “colorita”) – fatta a mio padre Valerio nell’agosto 2020, sul tema dei rapporti fra Stato e Regioni e sulla riforma costituzionale del 2001. Riforma che, sulla carta, puntava a rafforzare le competenze delle Regioni, ma che di fatto ha segnato l’inizio di un’involuzione centralista. […]

  • Umberto Allegretti*

    Sono stato (e tuttora sono) intensamente sensibile all’impegno di vita e alla scomparsa di Valerio Onida.

    Ricordare Valerio Onida significa per me molte cose, non solo rimpiangere la perdita di un grande costituzionalista, ma significa anche immergermi nella relazione con una persona unica e indimenticabile: per la benevolenza che sprigionava dal suo sorriso, la sua apertura alla vita, la profondità e la finezza delle sue riflessioni, la serietà dei suoi impegni.

    Leg […]

  • Marco Ladu *

    Martedì 8 ottobre 2024, alle ore 12.30, è convocato il Parlamento in seduta comune per l’elezione di un giudice della Corte costituzionale. La notizia non è passata inosservata ed è presto divenuta oggetto dell’ennesima querelle che si sta consumando in questi giorni tra le principali forze politiche del Paese e che sta trovando sfogo, come ormai di consueto, sul piano mediatico.

    Vi sarebbe stata, infatti, una fuga di notizie riguardante il seguente messaggio indirizz […]

  • Alessandra Mazzola*

    Com’è noto, nel corso della XIX Legislatura è all’attenzione delle Camere più d’una proposta di revisione costituzionale. In particolare, anche l’attuale maggioranza di governo intende modificare il Titolo IV, Parte II, della Costituzione al dichiarato scopo di separare le carriere dei magistrati con funzioni giudicanti e requirenti. Tuttavia, il disegno di legge costituzionale A.C. […]

  • Nadia Maccabiani*

    Le recenti elezioni del 6-9 giugno per il rinnovo del parlamento europeo offrono lo spunto per tornare su alcuni paradossi che affliggono l’Unione Europea, denunciati – sia pure in tempi diversi – da due illustri studiosi, il prof. Valerio Onida e il prof. Beniamino Caravita.

    Il prof. Onida, con consueta lucidità, ha posto in evidenza, sin dagli anni ’90, un primo paradosso, sotteso alle dinamiche di funzionamento di un’entità sui generis, qual è l’Unione Europea […]

  • Carlo Alberto Romano*

    L’unico riparo, nel tormentato mare della negazione dei diritti della persona in stato di detenzione, rimane l’art. 27 c. 3 della Costituzione, il cui nucleo fondamentale risiede nel concetto (allora così definita)  di “rieducazione”; fragile riparo, contro il quale i potenti marosi della retributività (in realtà alter ego di una tanto diffusa quanto poco sopita volontà vendicativa) sembrano spesso prevalere trovando forza e ragion d’essere  nell’im […]

  • Matteo Frau*

    È indubbio che i costituenti italiani abbiano disegnato il nostro sistema di governo influenzati dalla paura del tiranno, storicamente incarnato dalla figura del Duce del fascismo di cui vi era a quel tempo fresca memoria.

    La “paura del tiranno” individua in fin dei conti lo scopo principale di ogni forma di governo ispirata dal principio della separazione (perlomeno relativa) del potere, sebbene nelle odierne democrazie parlamentari qu […]